La consulenza psicologica consiste in una serie di colloqui con un professionista psicologo rivolti a risolvere un problema di natura psicologica, emotiva o comportamentale oppure a migliorare la conoscenza di sé stessi in un'ottica globale.
L'indagine del problema o della personalità viene svolta attraverso un colloquio preliminare di accoglienza, eventuali somministrazioni di test psicologici, una serie di colloqui psicologici.
Alla fine della consulenza in genere si valuta l'entità del problema e il percorso più idoneo per affrontarlo. Tale percorso si può sviluppare in trattamenti specifici centrati sul sintomo o in una serie di colloqui di sostegno psicologico con l'obiettivo di esplorare il proprio funzionamento psichico e individuare letture e soluzioni alternative del problema.
La durata dei percorsi varia a seconda dell'entità del problema e della richiesta, le sedute durano dai 50 ai 60 minuti e il contenuto è strettamente riservato e vincolato dal diritto alla privacy garantito dal codice deontologico degli psicologi.
L'orientamento teorico al quale faccio riferimento per il mio lavoro è quello cognitivo-costruttivista. Moderno e attento agli aspetti emotivi e relazionali, questo modello indica che non esiste una sola visione della realtà ma ogni individuo costruisce la propria rappresentazione del mondo e di sé in maniera del tutto soggettiva.
Lo scopo dell'intervento psicologico è il cambiamento e lo strumento privilegiato è la relazione intensa e unica che si crea con lo psicologo, all'interno della quale è possibile esplorare i significati personali, le modalità di relazione interpersonale e rielaborare le esperienze emozionali.
La relazione terapeutica è infatti il perno di tutto il percorso psicologico e si costruisce attraverso i colloqui e il gioco in età evolutiva. Nelle consulenze a bambini e adolescenti viene particolarmente curata anche la relazione con i genitori e altre figure significative della famiglia e con gli insegnanti nel caso di difficoltà scolastiche. Sono infatti previsti periodici incontri di aggiornamento e verifica.
Il sintomo è considerato una manifestazione di un disagio emotivo, un segnale che indica qualcosa che non va in una o più dimensioni della propria vita. Il lavoro sul sintomo è di osservazione e conoscenza tuttavia lo scopo del percorso è il cambiamento delle condizioni che lo generano, a livello emotivo e relazionale.
L’Acceptance and Commitment Therapy, o ACT è una nuova forma di psicoterapia, con solide basi scientifiche, e
fa parte di quella che viene definita la “terza onda” della terapia cognitivo comportamentale (Hayes, 2004). L’ACT è basata sulla Relational Frame Theory (RFT): un programma di ricerca di base
sulle modalità di funzionamento della mente umana (Hayes, Barnes-Holmes, e Roche, 2001). Questa ricerca suggerisce che molti degli strumenti che le persone utilizzano per risolvere i problemi,
conducono in una trappola che crea sofferenza.
L’ACT prende in considerazione alcuni concetti non convenzionali:
• La sofferenza psicologica è normale, è importante ed accompagna ogni persona.
• Non è possibile sbarazzarsi volontariamente della propria sofferenza psicologica, anche se si possono prendere provvedimenti per evitare d’incrementarla artificialmente.
• Il dolore e la sofferenza sono due differenti stati dell’essere.
• Non bisogna identificarsi con la propria sofferenza.
• Si può vivere un’esistenza dettata dai propri valori, iniziando da ora, ma per farlo si dovrà imparare come uscire della propria mente ed entrare nella propria vita.
In definitiva, ciò che viene richiesto dall’ACT, è un fondamentale cambiamento di prospettiva: uno spostamento nel modo in cui viene considerata la propria esperienza personale.
I metodi di cui si avvale forniscono nuove modalità per affrontare le difficoltà di natura psicologica e cercano di cambiare l’essenza dei problemi psicologici e l’impatto che essi hanno sulla vita.
Chiunque, abbia una difficoltà di natura emotiva, comportamentale, relazionale o educativa oppure voglia approfondire la conoscenza di sé, ha l'occasione di richiedere uno spazio privilegiato d'ascolto e di cambiamento per migliorare la qualità della propria vita.
Recenti studi sui trattamenti on-line dimostrano che questi hanno la stessa efficacia di quelli in studio. Esistono inoltre dei vantaggi in tutte quelle situazioni nelle quali ragazzi e adulti non possono spostarsi da casa (per distanza, per condizione medica o psicologica) e che non avrebbero accesso a terapie in studio. Per questi motivi, per la dimistichezza che soprattutto i giovani hanno con i mezzi di comunicazione e per il progresso e l'innovazione tecnologica, si è scelto di proporre in affiancamento alle sedute in studio, anche sedute in videoconferenza tramite Skype. I tempi e i costi rimangono gli stessi col vantaggio di limitare gli spostamenti e ottimizzare i tempi con maggiore flessibilità.