Lavorare anche con bambini e adolescenti

"Tutti circondati di mostri e di dèi, non si conosce la calma. Dei gesti compiuti in quegli anni, quasi non ve n'è uno che più tardi non vorremmo sopprimere, mentre ciò che invece dovremmo rimpiangere è di non possedere più la spontaneità che ce li faceva compiere. Più tardi si vedono le cose in modo più pratico, pienamente conforme a quello del resto della società, ma l'adolescenza è il solo tempo in cui si sia imparato qualcosa" (Marcel Proust)

 

La maggior parte degli adulti è convinto che l'infanzia e l'adolescenza siano le età del gioco e della spensieratezza nelle quali i piccoli e i giovani uomini e donne debbano solo pensare al gioco, a fare i compiti e andare bene a scuola. 

Molte volte questo è vero ma non è sempre così. Come ogni fase della vita anche queste hanno le loro prove da superare e a volte il compito può essere più arduo del previsto. Gli adulti in genere tendono a dimenticare le fatiche del crescere e concentrano i loro ricordi sulle esperienze felici della loro infanzia. È così che i genitori immaginano la loro generazione sempre migliore di quella attuale. L'adolescenza e l'infanzia di oggi non sono però molto diverse da quelle delle epoche passate, quello che cambia sono solo gli strumenti e la rappresentazione collettiva ma i processi e i compiti di sviluppo rimangono sempre gli stessi.
Un bambino ha il compito di imparare i segnali e le regole del mondo che lo circonda, imparare a fidarsi delle figure attaccamento e in seguito a separarsene sapendo che al suo ritorno saranno sempre lì. Poi c'è la scuola, l'apprendimento di nuove abilità e conoscenze, il rapporto con le maestre e i compagni. Tutto questo sottopone i bambini ad una serie infinita di richieste e di aspettative. 
L'adolescenza poi è la fase in cui si demolisce e si ricostruisce quanto imparato, è l'età dei cambiamenti in cui tutto sembra mutare al di là della propria volontà. Il fisico si trasforma, nascono nuovi desideri e bisogni, i rapporti mutano, ciò che prima piaceva ora viene ritenuto sciocco e quello che prima era visto con diffidenza ora piace. Gli equilibri familiari si rompono, i genitori non sono più sul piedistallo e la loro autorità viene messa in discussione, c'è bisogno di nuovi punti di riferimento, nuovi modelli a cui ispirarsi. L'opinione dei coetanei e degli amici diventa sempre più importante e ci si deve conformare al gruppo se si vuole essere accettati e non rimanerne esclusi anche a costo di fare cose che non piacciono. Si acquisisce la capacità di pensare in astratto e la mente viene invasa da pensieri e teorie che confondono mentre il corpo e il cuore subiscono la travolgente forza dei sentimenti portati all'estremo  dai cambiamenti ormonali. Le prime cotte, i primi approcci, le prime delusioni, grandi amori e grandi odi.
A vederla così non sembrerebbe molto entusiasmante ma la maggior parte delle volte i ragazzi superano tutte queste prove e raggiungono l'età adulta senza grosse difficoltà. Alcune volte però può essere più difficile del previsto. Uno stile genitoriale troppo apprensivo o troppo autoritario, eventi di vita eccessivamente stressanti o traumatici, problemi di apprendimento o amicizie sbagliate possono interferire con il processo di sviluppo, far emergere ansia, paure, depressione e rendere i bambini degli adulti fragili e insicuri. Quanto questo si manifesti poi in comportamenti a rischio o violenti o inibiti dipende anche dal temperamento e dalle personalità individuali. L'aspetto positivo è che nella fase della vita in cui tutto si trasforma, tutto evolve, i margini di cambiamento in meglio sono sempre ampi e le possibilità di recupero molto alte.
E' per questo che ho deciso di lavorare con i bambini e con gli adolescenti, per aiutarli a superare le difficoltà della crescita e prevenire i problemi nell'età adulta. Certo tutto questo sarebbe ben poco se non collaborassi anche con i genitori e gli insegnanti per offrire loro nuovi punti di vista e nuove prospettive al fine di comprendere i ragazzi nei loro bisogni e aiutarli con gli strumenti più utili. Ricordare quanto può essere dura è utile per comprendere le difficoltà di queste età ma bisogna anche sapere che si possono superare con l'aiuto giusto e senza grosse conseguenze.
"L'adolescenza è il periodo in cui il bambino diventa uomo, cioè membro della società" (Maria Montessori)